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Soul

e la scintilla del desiderio

a cura di Cosmo Pietro Ferraro

tempo di lettura 2 minuti

Regia: Pete Docter

Produzione: USA

Anno: 2020

 

Lo scorso Natale Disney ha distribuito sulla propria piattaforma streaming il lungometraggio d’animazione Soul. Un cartone animato per ‘grandi’ che ha fatto storcere il naso ai più fedeli della cultura classica Disney, ma le intenzioni sembrano chiare sin dall’inizio. I disegni dei personaggi e dei luoghi sono molto più realistici rispetto a quanto siamo abituati a vedere solitamente, meno fantasy o simili a giochi per bambini. Così ci è più facile immedesimarci nella storia di Joe Gardner, insegnante di scuola insoddisfatto della vita che cerca in qualsiasi modo l’approvazione materna. La madre infatti lo vorrebbe sistemato con un posto fisso mentre lui punta a coronare il suo sogno di diventare un musicista jazz. Ma proprio quando sembra ad un passo dal raggiungerlo un incidente mortale lo porta nell’aldilà! Qui la musica cambia (letteralmente, passando all’elettronica dal jazz e soul che rappresentano le radici etniche e personali del protagonista), Joe non vuole arrendersi perché crede fermamente che non sia ancora arrivato il suo momento ed è così che proverà a riappropriarsi del suo corpo mortale durante un percorso di autoconsapevolezza. Si ritroverà nell’ante-mondo, il posto dove tutte le anime non ancora nate cercano la “scintilla”, la loro raison d’être. Tra queste c’è 22, un’anima iperattiva che non ha nessuna intenzione di trovare la sua e finire a vivere sulla terra. Alcuni tra i più grandi personaggi dell’Umanità hanno provato a convincerla, tra i quali Madre Teresa di Calcutta e Einstein, ma nessuno di loro c’è riuscito. Tra loro anche Jung, che partecipa con un cameo, non è riuscito a concludere il cammino dell’Eroe con un tentativo estremo di psicoanalisi post mortem. Ci proverà Joe, dopo aver rubato l’identità di uno psicologo vincitore del premio Nobel, a trovare la scintilla di 22 per usarla come suo lasciapassare per una nuova Vita. Oltre alla colonna sonora cambia anche la grafica, le rappresentazioni abbandonano l’approccio realistico iniziale per passare all’astrattismo maggiormente in sintonia con i concetti ultraterreni.

Soul è un po’ un mix di Inside out e Coco per la scelta e la modalità degli argomenti trattati. In particolare attraverso il tema della morte si affronta quello della scoperta di sé e del significato della vita. Così temi ‘difficili’ e da ‘grandi’ vengono resi accessibili ad un pubblico di bambini e, allo stesso tempo, accettati da quello degli adulti. In una società che ci spinge alla negazione della mortalità e caducità delle cose ci rifugiamo nella ricerca ossessiva della realizzazione materiale. 22 al contrario non sembra attratto da niente di tutto ciò che il Mondo potrebbe offrirgli perché sono sempre e solo cose che riguardano “il corpo”! A volte questa ricerca ossessiva della realizzazione personale offusca totalmente la luminosità delle anime che diventano dei mostri scuri persi in un limbo di perenne insoddisfazione. Ciò che apparentemente sembra una ricerca di soddisfazione personale perde totalmente il carattere del desiderio. La piacevolezza che muove il nostro desiderio verso la ricerca di soddisfazione del desiderio stesso. È qui che conduce la ricerca di Joe. E quello a cui tutti forse dovremmo tendere per sfuggire alla monotonia della realizzazione personale attraverso il lavoro ed il riconoscimento degli altri, sensazione aggravata dal contesto pandemico che taglia fuori tutto quanto è piacevolezza e desiderio. La mancanza di limiti, nel lavoro, cioè in quello che ci definisce oggi chiusi all’interno delle nostre bolle produttive, finisce col generare sempre più alti livelli di stress, spossatezza, ansia ed angoscia. Giornate che si ripetono sempre uguali e pesanti che ci mettono stranamente in difficoltà. Non riusciamo quasi più a sostenere i normali ritmi lavorativi che fino a ieri ci sembravano la normalità. In che modo trovare un nuovo equilibrio?

22 porta Joe nella “bolla” dove accanto alle anime che si perdono ci sono quelle che in estasi si lasciano trasportare dalle loro passioni. Anime vive, in un momento di trance estatica quando riescono a concedersi al desiderio e a quello che più piace loro. Momenti di reverie sognante che non sono legati dal controllo dei sensi ma solo alla piacevolezza del desiderio.

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