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Contrappunto 49/50 è un numero doppio interamente centrato sul tema della genitorialità. Raccoglie numerosi articoli che affrontano diversi aspetti di questo nucleo teorico fondamentale.

Il numero si apre con un ricordo della nostra amica e collega Silvana Russo, scomparsa l’8 giugno del 2013.

Segue la pubblicazione dei contributi presentati al Seminario interassociazione* che si è tenuto il 7 dicembre 2013 presso l’Istituto Stensen a Firenze, dal titolo Diventare genitori ed avere bisogno di aiuto.

La premessa alla giornata, di Omero Sacchetti, ci introduce alla relazione magistrale di Marco Mastella, Genitori di figli con bisogni speciali.

Partendo da un’analisi delle motivazioni e dei bisogni che stanno alla base della scelta di maternità o di paternità, Mastella distingue fra bisogno e desiderio di un figlio. Analizza poi la particolare situazione di crisi che accompagna la prima gravidanza, legata al gioco delle identità di madre e di figlia, il ruolo della coppia, della famiglia e la funzione paterna, con particolare attenzione alle dinamiche transgenerazionali e intergenerazionali. Successivamente l’Autore concentra la sua attenzione sulla nascita. Infine, l’attenta riflessione sugli Aspetti “preoccupanti” della genitorialità e sugli Investimenti narcisistici e libidici, precede la conclusione dell’intervento.

Il contributo successivo, Genitori adottivi e figli adolescenti di Sandra Carpi 
Lapi, esamina la specificità dell’esperienza genitoriale con figli adolescenti adottivi. Se nella fase adolescenziale di figli naturali è fisiologicamente necessaria una revisione della relazione genitori-figli, tale processo risulta ancor più complicato nelle famiglie con minori adottivi. L’Autrice sottolinea come in questi casi soltanto riuscendo a tollerare un nuovo senso di estraneità reciproco, sarà possibile una ri-sperimentazione del singolare incontro genitori-figli, che sta all’origine dell’esperienza adottiva.

La relazione di Paolo Meucci, Essere genitori di bambini con disturbi mentali, si sofferma a riflettere sulla vasta gamma di stati affettivi che caratterizzano i genitori di figli problematici, prendendo in esame in dettaglio le reazioni emotive esperite sia rispetto al figlio che rispetto a se stessi. Tali reazioni possono diventare patologiche nella misura in cui non riescono ad essere filtrate ed elaborate. Dopo aver considerato in particolare l’effetto che ha sui genitori il vivere con figli autistici e presiedere alla loro crescita, l’articolo si conclude con alcune utili considerazioni su come coinvolgere i genitori all’interno di un intervento più globale con il figlio.

Il lavoro di Lilia Gagnarli ed Elena Guidi, dal titolo Chi sono questi sconosciuti?, torna a rivolgersi all’area dell’adolescenza. In particolare, vengono messi a fuoco i processi di Differenziazione e Conciliazione, nel loro delicato e complesso equilibrio. Risulta infatti necessario, come genitori ma anche come terapeuti di adolescenti, procedere in un faticosissimo processo che promuova l’autonomia e l’individuazione, riuscendo al contempo a fornire ai minori una altrettanto fondamentale rassicurazione affettiva. Le Autrici sottolineano che soltanto grazie all’identificazione ed accettazione delle reciproche differenze è possibile procedere verso il riconoscimento degli aspetti dell’altro percepiti inizialmente come “sconosciuti”.

Luigia Cresti Scacciati e Laura Mori relazionano sulle Crisi latenti e segnali di disagio nei padri e nelle madri nella gravidanza, riportando le osservazioni tratte dal lavoro come membri dell’Osservatorio della maternità interiore e del Gruppo di studio sulla costruzione della paternità interiore. Le Autrici riflettono sulla possibile esistenza di un concetto di “paternità interiore”, in analogia a quanto osservato relativamente alla maternità. Dopo aver analizzato il materiale proveniente da casi di Infant Observation, vengono individuati alcuni momenti e situazioni che, per i futuri padri, possono risultare occasioni di crisi latenti o sfociare in situazioni di disagio più apertamente conclamato.

Il contributo di Giuseppe Livio Comin, Lucia Zani e Omero Sacchetti, rivolge il suo interesse alle coppie che non riescono ad avere figli. In questo lavoro, intitolato Genitori mancati, gli Autori si riflettono sulla necessità di soffermarsi sul limite con le coppie senza figli. Traendo spunto da alcune concettualizzazioni filosofiche, riflettono su come l’impossibilità di generare possa diventare una esperienza che, pur nel doloroso lutto, consente il contatto con la propria limitatezza e mancanza. Attraverso l’esame del materiale clinico proveniente dal lavoro con una coppia senza figli, gli Autori ci illustrano come uno dei momenti clinici più importanti sia la tolleranza dell’impotenza.

Terminati i contributi presentati al Seminario, vengono riportati altri tre articoli che ruotano ancora intorno al tema della genitorialità affrontando argomenti diversi.

Il lavoro di Elisabetta Fattirolli, Essere sorella, diventare madre, riguarda l’impatto sulla donna delle relazioni con i propri fratelli nel permetterle di accedere alla maternità, nell’influenzarne le capacità materne e la modalità di relazionarsi con i figli. L’Autrice cerca di mostrare come la possibilità della madre di riflettere e di elaborare le proprie esperienze infantili rispetto ai legami fraterni la protegga dal rischio di riversare inconsciamente sui figli i conflitti del proprio passato con i fratelli.

L’articolo di Canzio e Zurkirch descrive nel dettaglio una metodica d’intervento terapeutico espressamente dedicata ai problemi delle famiglie e della genitorialità. Questo modello, chiamato Gruppo Multi Familiare (G.M.F.), si basa sul paradigma della Psicoanalisi Integrativa così com’è stato ideato da E. Mandelbaum. Il dispositivo del G.M.F. offre un sostegno innovativo all’individuo e alla famiglia attraverso l’intersecarsi dell’azione dei vari gruppi previsti: quello dell’équipe inviante, quello delle famiglie, quello delle conduttrici, quello dei supervisori e quello che mette insieme tutti i curanti. Con tale organizzazione metodologica si crea una dinamica dialettica che ricorda la spirale dialettica ideata, non a caso, da Pichon Rivière.

L’ultimo contributo sulla genitorialità, è il lavoro di Rossella Coveri, Miriam Monticelli ed Elisabetta Papucci: La psicoterapia infantile e i diversi contesti del bambino: minacce di conflitto e possibilità di integrazione. L’articolo illustra come un lavoro integrato di più figure professionali, coinvolte a diversi livelli in uno stesso caso, possa essere di sostegno nei vari ambiti di lavoro. Traendo spunto dalla descrizione del caso clinico di una bambina adottata, le Autrici illustrano come la creazione di un “gruppo al lavoro”, in un setting stabile di incontri, possa costituire una base solida su cui sviluppare un processo di pensiero, all’interno del quale la forza disgregante dei meccanismi di scissione – derivati dai vari contesti di vita del paziente bambino (scuola, sport, famiglia…) – può essere osservata, compresa ed elaborata.

Segue la rubrica Congressi e Convegni, che riporta il resoconto della Giornata di Studio organizzata dalla Sezione Italiana dell’E.F.P.P. il 22 febbraio del 2014 a Torino, sul tema “La supervisione”. La relazione con cui Maria Grazia Pini ha introdotto il tema del convegno, riportata integralmente, precede il report dell’intera giornata, redatto da Maria Antonietta Fenu.

Nella stessa sezione, redatto da Gabriela Gabbriellini, il report della Presentazione del libro di Marie-Christine Laznik, “Con voce di sirena”, che si è tenuta a Pisa il 5 ottobre 2013 nell’ambito del Programma Scientifico del Centro Psicoanalitico di Firenze.

A conclusione del numero, le consuete rubriche con Recensioni e Segnalazioni, e il Notiziario dell’Associazione.

Il seminario è nato dalla convergenza di interessi ed esperienze di professionisti appartenenti a: A.F.P.P., C.R.P.C.F., C.S.M.H./A.M.H.P.P.I.A., S.P.I., S.I.P.P..

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