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Nella prima parte di questo numero, sotto il titolo Ripensando a Melanie Klein, presentiamo tre importanti contributi che ci danno l’occasione di riflettere sull’influenza e l’importanza del modello kleiniano oggi, a oltre quarant’anni dalla morte di Melanie Klein. Ringraziamo i colleghi Riccardo Brunacci e Giuseppe di Chiara della SPI, che ci hanno dato la possibilità di pubblicare i lavori da loro presentati al Convegno L’eredità di Melanie Klein organizzato dal Centro Psicoanalitico di Genova il 10 maggio 2003. Il terzo articolo, di Vittorio Biotti dell’AFPP, prende in esame l’opera di Franco Fornari, uno dei padri della psicoanalisi italiana, il quale, tra l’altro, ha avuto il merito di far conoscere e trasmettere il pensiero kleiniano in Italia.
Nell’articolo Melanie Klein quarant’anni dopo, Riccardo Brunacci si chiede “chi e che cosa può oggi, a oltre quarant’anni dalla morte della Klein, definirsi kleiniano?” Egli esamina e discute, dal punto di vista teorico e clinico, concetti kleiniani quali l’identificazione proiettiva, la separazione e il lutto, il valore dell’emozione, la posizione schizo-paranoide, quella depressiva e l’istinto di morte, evidenziando “gli approfondimenti, ampliamenti e sbocchi evolutivi originali”. Giuseppe Di Chiara, nel suo articolo L’incontro della psicoanalisi italiana con il contributo kleiniano, discute gli apporti più significativi del contributo kleiniano alla psicoanalisi in Italia, tra i quali egli considera fondamentali “ la definizione del setting psicoanalitico, il controtransfert, le posizioni schizo-paranoide e depressiva, la riparazione, l’invidia, la psicoanalisi dei bambini, la infant observation, un rinnovato slancio a studiare ed affrontare le patologie gravi, l’esperienza psicoanalitica dei gruppi”. L’articolo di Vittorio Biotti Percorsi del pensiero kleiniano in Italia: Franco Fornari dai primi scritti a “La Vita originaria del bambino”, affronta il tema dal punto di vista prevalente della storia della psicoanalisi, sottolineando il ruolo essenziale avuto da Franco Fornari nell’ introduzione ed elaborazione del pensiero kleiniano in Italia, nonché i suoi contributi originali alla teoria.
Sul tema tipicamente kleiniano dei primi rapporti oggettuali e della relazione madre-bambino pubblichiamo poi una ricerca, svolta da Fiorella Monti, Anna Martini e Francesca Agostini dell’Università di Bologna, sulla depressione post-partum. Il lavoro affronta le tematiche legate alla nascita e all’emergere della genitorialità come eventi che implicano sempre la riattivazione del vissuto di perdita di oggetti primitivi. In particolare, viene fatto riferimento alla depressione post-partum (PPD) che colpisce tra il 10-20 % delle donne, e ai diversi fattori di rischio ad essa associati, illustrati attraverso brevi vignette cliniche. Il lavoro di ricerca, in work progress, ha permesso di monitorare non solo l’evoluzione del disagio depressivo materno, ma anche le possibili ripercussioni di quel disagio sullo sviluppo del bambino.
La rubrica Ritagli, che ospita argomenti più culturali e di contatto con altre aree umanistiche, si occupa questa volta di Etica e Psicoanalisi, con il contributo di Isabella Lapi, vice-presidente del Comitato Etico dell’ASL di Firenze. Benché l’autrice non intenda considerare il tema in modo esaustivo, ma soprattutto destare curiosità e interesse, pensiamo che questo lavoro sia ricco di spunti e possa aprire un dibattito tra i nostri lettori. Secondo l’autrice, le rapide e straordinarie trasformazioni del mondo contemporaneo, che tanto stanno mutando la natura dell’uomo, hanno ormai posto la questione etica come centrale in ogni campo del vivere; anche la Psicoanalisi ne è fortemente investita e dal suo incontro con l’Etica contemporanea sta nascendo un’area nuova di esperienza e di pensiero, dove molti e complessi sono i percorsi di riflessione speculativa e di indagine clinica.
Infine i nostri fedeli lettori troveranno le consuete rubriche di segnalazione di libri e di notizie sulle attività dell’Associazione (tra cui un dettagliato resoconto di Patrizia Violi sulla 7th International Conference on Infant Observation.

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Mentre andavamo in stampa abbiamo ricevuto la notizia della morte del nostro maestro Donald Meltzer, avvenuta ad Oxford il 13 agosto 2004. Catherine Mack Smith lo ha assistito fino all’ultimo. Silvia Fano Cassese ha partecipato al funerale, organizzato da Meg Harris Williams all’ Oxford Crematorium. E’ stata una cerimonia semplice e laica, con la lettura di poesie, ricordi e tributi a Don da parte di amici e parenti, sullo sfondo delle sue musiche preferite. Particolarmente toccante è stata la melodia ebraica suonata al violino dal bambino di Meg e, tipicamente meltzeriana, l’uscita dalla cerimonia al suono di un tango argentino. Nel corso della cerimonia funebre, il discorso principale è stato tenuto da Meg. Le siamo grati per aver acconsentito di farlo tradurre e pubblicare nella nostra rivista. Come si potrà vedere leggendo l’introduzione di Laura Mori agli articoli su Melanie Klein contenuti in questo numero, la nostra Associazione è sempre stata fedele agli insegnamenti di Donald Meltzer e Martha Harris e continueremo ad esserlo anche in futuro. Sul website www.artlit.info si possono trovare i contributi letti alla cerimonia.

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